Per uno sportivo è di fondamentale importanza la conoscenza del proprio corpo. L’interpretazione dei segnali che il suo organismo gli invia sia durante lo svolgimento dell’attività fisica che lontano da allenamenti e gare.
Per questa ragione è indispensabile che ogni tipo di sportivo , dal runner, al giocatore di golf conosca un certo numero di esercizi da fare per controllare e ascoltare e migliorare la condizione del proprio apparato muscolo scheletrico.E’ forse ancora più importante però capire quanto sia fondamentale preparare il proprio corpo all’esercizio fisico. E’ infatti il tempo che intercorre tra una prestazione e l’altra a determinare soggettivamente il tempo di recupero per liberarsi dei materiali di scarto quali l’acido lattico che si accumulano tra un’ attività e l’altra. Spesso non intercorre tempo fisiologicamente sufficiente e drenare e scaricare le tensioni e gli stress accumulati dalla volta precedente quindi si inizia un nuovo allenamento o una gara con una sensazione di pesantezza e rigidità dei muscoli e delle articolazioni.
Ad ogni livello che sia amatoriale o agonista mi ritrovo sempre più sportivi che conoscono svariati esercizi di stretching e allungamento e la maggior parte di loro ne fa uso solo dopo l’allenamento.
Il mio consiglio è quello di iniziare ogni tipo di attività con un primo step di riscaldamento aerobico. 5-7 minuti di corsa o cyclette per attivare in maniera vigorosa il circolo sanguigno verso i muscoli in difficoltà e cominciare forzatamente a pompare via l’accumulo di acidi dalle fibre muscolari.
Solo dopo questo primo step si può e si deve procedere con lo stretching che può variare da sport a sport.
Il consiglio è quello di farsi consigliare da un buon fisioterapista gli esercizi mirati verso i gruppi muscolari più coinvolti in quel determinato sport e di non esagerare con la tensione in allungamento. E’ infatti erroneamente utilizzato un allungamento molto potente e estremo, mentre le nostre fasce muscolari sono molto più reattive ad un allungamento cauto e graduale con esercizi e posture che vanno tenuti per 20-30 secondi.
Ovviamente lo stesso stretching deve essere svolto alla fine dell’attività fisica seguito poi da una leggera corsetta di scarico di pochi minuti.
E’ fondamentale non sottovalutare mai quei segnali di cui parlavamo prima: un doloretto, una sensazione sgradevole , non vanno mai minimizzati, ma controllati e se il problema dovesse persistere per una paio di allenamenti allora va sicuramente chiesto consiglio ad uno specialista che saprà valutare la necessità eventuale di interrompere l’attività.
Per i traumi di ogni tipo come distorsioni, stiramenti, strappi, contusioni ecc., è sempre consigliato l’uso di ghiaccio per le prima 24-48 ore; pochi minuti più volte al giorno ed anche qui è importante valutare la gravità dell’infortunio per poi pensare ad un protocollo mirato ed eventuali esami da fare per una diagnosi precisa.
Queste sono delle linee guida generiche che devono essere personalizzate in base al tipo di sport ma anche alla conformazione fisico dell’atleta in questione.