Ci troviamo oggi ad accennare come fin dall’inizio della vita, cioè dal momento del parto, possano scaturire diverse problematicità somatiche sul neonato che si rifletteranno sul futuro adulto.
Il parto è forse per tutti i genitori uno dei momenti più emozionanti (sicuramente anche dolorosi per alcune mamme). Proprio nei casi di parti difficili, con lunghe ore di travaglio, o in quei casi in cui si è dovuto ricorrere ad un intervento forzato per favorire l’uscita del feto, come l’uso del forcipe, della ventosa , del parto cesareo o addirittura di spinte esagerate sulla pancia della mamma, è bene chiedersi se tutto ciò possa lasciare o meno segni sul neonato. La risposta è: nella stragrande maggioranza dei casi SI!!
Il cranio del neonato è una struttura molto morbida e deformabile in quel momento ed è sicuramente predisposta per subire le pressioni naturali che l’ossatura del bacino della mamma gli imprimerà al momento del “passaggio”. Ora è bene capire che non tutta la struttura cranica è così malleabile.
Ci sono infatti al livello della base del cranio due sporgenze ossee, i “condili occipitali”, che alla nascita sono già ben consolidati ed ossificati e che hanno il ruolo di articolare il cranio con la colonna vertebrale. Perciò tutte le forze di trazione o torsione che si eserciteranno sul cranio andranno a modificare quella che spesso è la forma della base cranica e dei condili occipitali. Queste due strutture rivestono un ruolo importantissimo perché sono i margini ossei di contenimento e protezione delle strutture cerebrali inferiori e della prima parte del midollo spinale.
Ovviamente la natura è sempre orientata verso il benessere e quindi la stessa potenza e vitalità del sistema Cranio- sacrale aiuteranno lo sviluppo del cranio verso la fisiologia ma in alcuni casi non sempre ci riesce a pieno. Queste leggerissime modificazioni ossee e delle membrane intracraniche possono rimanere alterate per tutta la vita andando a costituire le vere cause di problematiche quali per esempio la scoliosi.
Una torsione dei condili può generare un forza asimmetrica all’interno del canale spinale. Immaginate un aquilone tenuto in alto dalla messa in tensione di 4 fili. Questo riuscirà e tenersi in alto ed in equilibrio quando ognuno dei 4 fili è giustamente bilanciato ma se uno dei fili dovesse essere più teso o meno teso l’aquilone perderebbe la sua stabilità e cadrebbe inesorabilmente.
Ecco bisogna immaginare le membrane intracraniche, famose con il nome di meningi, come dei fili interni al cranio e alla colonna vertebrale che tengono in equilibrio il nostro intero organismo.
Nel caso del neonato ci sono situazioni di asimmetria già nei primi giorni di vita.
Il mio consiglio è quello di osservare la schiena del bimbo sollevandolo dalle ascelle e facendo attenzione alla presenza di curvature accentuate verso un lato. In Germania da qualche anno si praticano oramai di routine trattamenti cranio- sacrali sui neonati, ma anche in Italia molti osteopati si dedicano all’approccio cranio sacrale pediatrico con dei risultati eccellenti.
La scoliosi è solo una delle patologie che posso sorgere successivamente ad una compressione anomala sul cranio del feto e quindi torneremo più avanti a parlare di altri disturbi connessi al sistema cranio sacrale