Le alterazioni del ritmo cardiaco possono presentarsi in forme diverse, bradicardia, aritmie,
extrasistole, tachicardia, fino alle fibrillazioni.
Distinguiamo i disturbi del ritmo secondo la localizzazione cardiaca, in aritmie del ventricolo o dell’atrio. Quelle ventricolari sono maggiormente rischiose. Aritmie e fibrillazioni sono in genere localizzate nell’atrio.Distinzione di fondamentale importanza è quella che riguarda la situazione cardiaca della persona che soffre di disturbi del ritmo. Se questi avvengono in un cuore fondamentalmente sano è ovvio che il margine di rischio è decisamente inferiore.
La maggior parte delle aritmie si presentano in un cuore con coronarie normali, che non ha subito infarti, né patologie valvolari o meccaniche. Solo il 5% delle aritmie derivano da una patologia cardiaca.
Senza entrare in approfondimenti troppo complessi per un articolo che ha il solo scopo
informativo, possiamo dire che nelle aritmie entrano in gioco diversi fattori, il primo dei quali è lo stress, spesso provocato da situazioni problematiche conflittuali psico-emotive, il secondo fattore ricorrente è dato da una funzione gastrica compromessa da errori alimentari.
Frequenti sono i casi di extrasistole e fibrillazioni a seguito di pasti che causano distensioni gastriche, come una cena a base di pizza, per esempio. Questa relazione tra disturbi del ritmo e processi digestivi è motivata da diverse connessioni anatomo-funzionali:
Prima di tutto cuore e stomaco sono innervati dalle stesso plesso nervoso: il Nervo vago.
- Studi abbastanza recenti collegano disturbi comuni come il reflusso ad un aumento del
tono vagale, cioè ad un sistema nervoso vago non in sufficiente equilibrio. Stessa causa
viene attribuita ai più comuni disturbi del ritmo cardiaco.
- Rallentamento digestivo: quando per errori alimentari, per assunzione prolungata di
alcuni tipi di farmaci, per carenze enzimatiche o per riduzione dell’acido gastrico si ha una
digestione rallentata, il sangue si ferma più a lungo a livello intestinale, rallentando il
flusso ematico verso il cuore. Questo può aumentare la motilità cardiaca nel tentativo di
richiamare sangue e riportarlo in circolo.
- Pressione meccanica: la distensione gastrica provocata, per esempio, dal lievito di birra,
utilizzato in quantità eccessiva per accelerare la lievitazione della pizza, esercita una
compressione meccanica sull’area cardiaca.
- Stati emotivi tensionali o di ansia influenzano problemi gastrici, intestinali e ritmo
cardiaco
ALIMENTI UTILI
- Pesci a basso contenuto di iodio: persico, alici e vongole (l’elevato contenuto di calcio bilancia la presenza di iodio), sogliola, rombo, platessa, gamberi, sgombro, orata, seppie, calamari, merluzzo.
- Alimenti con potassio: zucchine, in qualunque tipo di cottura, ma soprattutto marinate (fritte), fagiolini, zucchine, agretti, patate, banane, albicocche, cavolfiore, riso, avocado. Alimenti con calcio: latte fresco intero biologico, ricotta, mandorle, pinoli.
- Alimenti con estrogeni: salvia, borragine, lattuga romana, basilico fresco, petto di pollo e di tacchino, cipolla, cavolfiore, papaia, cannella, noce moscata.
- Verdure amare: carciofo, cicoria, indivie riccia e belga, radicchio, rucola, cicoria milano, radici amare (scorzonera), tarassaco.
- Erbe medicinali amare: cardo mariano, genziana, assenzio, angelica, curcuma, bardana, ecc.
ALIMENTI DA EVITARE
- Sale iodato
- Pesci ad elevato contenuto di iodio a meno che non siano bolliti: dentice, triglia, baccalà, pesce spada, polpo, tonno fresco.
- Formaggi stagionati
- Crucifere (tranne il cavolfiore): broccoli, broccoletti, cavoli, verze.
- Caffè, tè, cioccolata, cacao e coca cola possono dare aritmie e extrasistole per le sostanze eccitanti che contengono, ma anche i funghi.
- Lieviti: pane, pizza, cornetti, dolci lievitati.
- Pomodori: per il contenuto di istamina e per l’acidità.
Leggi tutti i consigli per prevenire questa patologia
NOTA IMPORTANTE: questo articolo, della Dott.ssa Gallone, ha uno scopo esclusivamente informativo. Ogni sforzo è stato condotto per renderlo chiaro, aggiornato, facilmente comprensibile, ma non possiamo escludere eventuali omissioni ed errori come anche possibili difficoltà interpretative da parte del lettore. Le informazioni date non intendono quindi sostituirsi all’intervento del Medico al quale spetta ogni intervento diagnostico e terapeutico.
Commenti
caspita se anche il tonno fresco entra nell’elenco dei cibi sconsigliati per l’alto contenuto di iodio, allora sto fresco ( scusate la battuta facile). spero che quello conservato sott’olio o al naturale sia consumabile perche tra l’altro ne sono un accanito consumatore, insieme ad altro pesce azzurro ricco di buone proteine e grassi. come stanno le cose, visto che se sbaglio a consumare anche accidentalmente un caffe, un po di cioccolato amaro, apriti cielo con le extrasistoli, roba da essere terrorizzati, e poi cosi come sono arrivate cosi mi scompaiono, appena mi allontano un paio di giorni dal consumo di questi cibi-spezie. in particolre mi è accaduto che per tre quattro giorni nell’arco di una settimana ho consumato quantita significativi di gelato al cioccolato amaro al 70%, compreso il consumo anche delle fave ( messe li in bella vista a decorare) in esso contenute, tra l’altro di qualita elevata, forse dal guatemala. dopo due notti mi è arrivata una serie di scariche aritmiche davvero spaventose. son dovuto ricorrere ai tranquillanti per domare il cuore impazzito. poi è tornata la calma. cosa è successo?
Ciao Domenico,
rispondo per il momento qui in privato al tuo commento al post pubblicato sul mio sito marcociattaglia.it che parlava delle linee guida generali per le alterazione del ritmo cardiaco.
Intanto mi fa piacere tu abbia trovato interessante l’articolo anche se come il titolo stesso specifica, sono solo linee guida. quindi come ripeto sempre a tutti i pazienti che mi chiedono informazioni dopo aver letto i miei articoli, ogni caso è diverso dall’altro.
Nello specifico il tonno come detto nell’articolo è forse il pesce più ricco di iodio e quest’ultimo come avrai letto può avere un influenza importante sulla tiroide e quindi sugli ormoni tiroidei, fondamentali quando non ben regolati nella stimolazione paradossa delle aritmie. In linea generale il tonno come altri pesci dopo aver subito un processo di bollitura, perdono parzialmente il contenuto di iodio assimilabile, e quindi possiamo metterlo su un gradino di svantaggio inferiore rispetto al tonno fresco. Rimane però comunque un cibo possibilmente da evitare.
Per quanto concerne il gelato al cioccolato e le fave, ipotizzo in realtà, così come mi hai raccontato avvenire con altre sostanze (caffè e spezie), che interessino negativamente la mucosa gastrica, andandola a irritare a tal punto da innescare una reazione dei rami terminali vagali presenti in grossa quantità tra gli strati delle varie tonache che formano gli stati delle pareti gastriche e degli organi annessi. questa stimolazione funge da interruttore, attivando quindi sul circuito (elettrico) vagale, una risposta completamente alterata che colpisce in senso centrifugo (quindi dalla periferia verso il centro) alcuni degli spot intermedi del circuito. Tra questi vi è il cuore.
Il mio consiglio è quello di rivolgerti, se ancora non lo hai fatto, ad un bravo aritmologo. Qui a Roma potrei consigliarti il Dott. Bianchi dell’ospedale Fatebene Fratelli. dalla mail però intuisco tu sia in puglia, quindi non ho conoscenze nell’ambito cardiologico nella tua regione. nel frattempo mi rivolgerei ad uno specialista della nutrizione che possa fornirti dettagliatamente uno schema alimentare ben preciso per evitare di incappare in incidenti fastidiosi come ti è già capitato. Parallelamente mi rivolgerei ad un collega osteopata esperto nel trattamento viscerale e che possa aiutare il tuo stomaco a muoversi meglio evitando che ci siano aderenze e tensioni attorno al nervo vago.
Dott. Marco Ciattaglia
Salve, trovo molto interessante l’argomento, io soffro di una lieve aritmia da diversi anni, sono passato da un cardiologo ad un aritmologo che ormai mi segue da una decina di anni.
Ho fatto anche lo studio elettrofisiologico (che non è una passeggiata) ma è uscito negativo, soffro di digestione lenta e intolleranza al lattosio, ci sono dei periodi come questo in cui senti il battito andare a vuoto almeno 50 volte al giorno, altri periodi invece max una volta o due. Ultimamente ho preso l’abitudine di bere una tazza di thè verde caldo dopo pranzo e sembra aiutare la digestione, tuttavia temo che a livello cardiaco posso essere una delle cause dell’aritmia come da lei indicato, può essere possibile?
Salve Francesco,
Purtroppo è azzardato dire con certezza che la causa delle sue aritmie dipendano esclusivamente dall’utilizzo del the. Certamente il the verde, come il the nero o il caffè, tutti contengono componenti in grado di attivare e stimolare il sistema nervoso e quindi di conseguenza la via eccitatoria cardiaca.
Le consiglio di limitarne l’uso e di preferire altri tipologie di infusi come la classifica camomilla.